noscript-img
Loading...

Museo

L'Antica cantina

Incastonati nell'antica cantina posta nei sotterranei della casa, in un luogo fresco adatto ai vini spumeggianti tipo il Quagliano e il Moscato, ci sono gli attrezzi che si usavano per la vinificazione, quali i banchi da filtro con i coni in terracotta o vetro, chiamati "tupinet". La "carera" seguita da una variegata serie di botti per contenere il vino. Per il travaso si usavano il "garosh", "sibre", "brinde","pirie" e "douje". L'antica insegna dell'osteria scolpita su pietra, ormai adottata a stemma aziendale, con la sua discrezione, contrasta con le moderne insegne luminose. Rivestivano la loro importanza anche le albanelle per mettere sotto sale e aceto le varie verdure oppure quelle speciali per le acciughe.

Pezzi particolari

Insegna in pietra e Douja

Da ricordare due vecchie bottiglie di cui una del 1909, esattamente come mia madre e l'altra del 1911. Oltre alle albarelle per marmellate e composte, ci sono pure quelle particolari per le acciughe. Non manca l'alambicco, indispensabile per distillare la branda, termine ormai caduto nel dimenticatoio. L'angolo del pozzo con Sije e pusai, gli antichi secchi in legno, con il Grif, unito al turnet, serviva a recuperare i secchi caduti nel pozzo. l'agolo del bottaio con gli attrezzi utili a costruire o riparare le botti. I mastelli in legno di un tempo, quali Sibre, Garosh e Tinei.