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Museo

Sala dei mestieri

Definita la sala dei mestieri proprio perché ci sono una infinità di attrezzi per ogni tipo di mestiere, solo per citarne alcuni: il maniscalco il trebbiatore di grano e mais, con il raro Rubat, dono della vedova del compianto Procuratore Capo di Torino Bruno Caccia. Il Ventilatore per separare la pula dai chicchi, così come il Val e i Sernei, la trebbia che girava con la forza delle braccia. L'arfranda, sega che unitamente al truplou serviva per tagliare i tronchi, erano tutti attrezzi di fatica, così come le ascie. Numerose le pialle e i trapani manuali del falegname, non manca il banco da minusiere con il varlet e le chiavi da meccanico. Le rare filiere per filettare le viti in legno, il raro banco per fare i ceppi degli zoccoli, lavorando al caldo delle stalle nelle lunghe serate invernali. Sul desco del calzolaio ci sono una infinità di attrezzi e gli zoccoli che usavamo quando eravamo bambini.

Pezzi particolari

Rubat e banco da calzolaio

La forgia per il fabbro e il maniscalco con le tenaglie, le raspe per sistemare le unghie di cavalli e buoi Sul banco refrattario dello stagnino oltre ai crogiuoli per la fusione dei metalli ci sono saldatori a benzina o acetilene, rubinetti e tubi in piombo così come quelli antichissimi in terracotta. Non mancano gli attrezzi per andare sulla neve come le ghette in cuoio, le ciastre ed i ramponi in metallo